lunedì 23 febbraio 2015

STRINGIMI….

DSCF1954 Oggi sono iniziate le prove del coro del Calvario. Confesso che ogni anno vivo questo "Battesimo" con sentimenti molto contrastanti: da una parte la prima prova,che tradizionalmente cade la prima domenica di quaresima, apre le porte alla vera e propria organizzazione delle processioni nere, dall'altra la sensazione di cercare le motivazioni e il senso dell'intero periodo che precede la Settimana Santa. In quella che è la continua ricerca di arredi preziosi da inserire nella nostra processione sono arrivato anche al punto di pensare che l'austera solennità della notte del Venerdì Santo pretendesse una scelta radicale. Sono anni che questa ricerca di lampioni e labari presso antiquari di mezza Europa (il mezzo internet ha cambiato le regole del gioco) ha avuto il prezzo di un convincimento; la processione in questi anni ha assunto una "maestosa" bellezza fatta di antiche lanterne, teschi e corone di spine da portarmi a pensare che "la notte" è diventata inadeguata per dei Bambini. Il coro del Calvario fino alla metà degli anni cinquanta usciva solo la sera del Venerdì Santo accompagnando la Statua del Cristo Morto; l'immagine di tenerezza e il canto struggente dei bambini chiudevano la processione con la straordinaria immagine della Madre che piangeva il Figlio Morto. Il timore di un ammutinamento del Miserere alla vigilia di una processione della notte spinse gli allora organizzatori a far comporre l'Inno di Passione per rimediare ad una eventuale assenza del coro. Forse anche la stanchezza di ricercare nuove strategie per rendere il coro dei Bambini più numeroso la notte mi aveva convinto che era meglio puntare tutto sulla sera del Cristo Morto. Tutto portava a questo: avremmo "sfruttato" la banda musicale per le marce funebri la notte, facevamo riposare i bambini per averli più "in forma" la sera e poi...avremmo dato una immagine più "ordinata" in apertura della processione. Ragionamenti da organizzatore! Queste idee mi accompagnano da anni; aspettavano forse la spinta, un motivo o il motivo per prendere coraggio ed uscire fuori. Per confutare tutti i dubbi spesso cerchiamo consiglio; cerchiamo chi può dare il via a decisioni così radicali per una intera comunità che ormai è abituata a "vedere" una cosa piuttosto che un'altra cosa. Con queste convinzione oggi mi sono preparato alla prima prova del Coro. Mi ero preparato per poter preannunciare questa decisione ai genitori mentre i bambini provavano nell'altra sala. Chi ha assistito alle prime prove del Calvario sa che è l'occasione per i "nuovi" per iscriversi; alla prima prova consentiamo a qualche papà, spesso alle mamme, di fare compagnia a qualche cantore più timoroso. Come il primo tuffo in mare, tutto il dramma si racchiude nel lasciare la mano di mamma e papà. Oggi il piccolo Nicola era particolarmente spaventato da questi nuovi amichetti e da una "canzone" così strana. Quelle lacrime chiedevano aiuto! Quel continuo "stringimi" invocato singhiozzando, richiamava forti abbracci materni come quelli elargiti da tutte le mamme durante le notti insonni. Richiamava anche una mia doverosa consolazione. Confesso che ho avuto in passato un discreto successo come " consolatore" di giovanissimi cantori. Nicola vedendomi avvicinare e sentendo i primi racconti che esaltavano la bellezza della processione, della luce accecante della luna piena del Venerdì Santo mi ha iniziato a descrivere, in maniera minuziosa, quella stessa Luna che lui vedeva dal telescopio che gli aveva regalato il nonno. Quello che meno ti aspetti poi accade; il piccolo Nicola a capitolato entrando nelle file del coro solo con la promessa di farlo partecipare alla processione della Notte. Aveva capito che la partecipazione alla processione notturna era l'unica occasione per poter tenere il naso in su e poter vedere la sua luna, i crateri e il meraviglioso mare della tranquillità che splendono quasi a rischiarare la notte del Venerdì Santo. Caro Nicola il tuo pianto mi ha ricordato il mio da bambino; in quello stringere forte tua madre mi sono rivisto vicino a mio nonno quando mi impressionavano le lance sporche di sangue e quella interminabile schiera di incappucciati neri. Ho rivisto zia Titina che ci accompagnava per la prima volta alle prove; ho rivisto tutta la mia famiglia intenta ad aspettare il mio passaggio sul corso Italia quel primo anno. L'inno quest'anno risuonerà per le strade del mio paese grazie a te e alla tua Luna; quella luna che è stata dei nostri nonni e sarà la stessa dei tuoi figli. Risuonerà il tuo canto nella sua struggente melodia perché così è nato il mio amore per le processioni nere del Venerdì Santo, perché così nascerà il tuo amore che forse un giorno ti porterà a ricoprire il mio ruolo. Le lacrime di questa sera saranno le stesse che verserai quando, fra qualche anno, emozionato ti chiameranno priore.

(dal profilo Facebook “la processione nera”)

CORPUS DOMINI 2018